Affinché Limbiate sia più verde, connessa, solidale occorre che gli Ammi­nistratori si impegnino a declinare opportune azioni per dare con­cretezza alle parole.

In questo senso è fondamentale lavorare sulla Cultura. Cultura

In particolare, è prioritario:

  • Favorire un percorso di sensibilizzazione ecosostenibile tra i cittadini a cominciare da politiche culturali per la valorizzazione di nuovi modelli di sviluppo incentrati sul riuso, sulla sostenibilità, sul riciclo e sul ben-essere.
  • Le reti, le relazioni, immaginare una connessione diversa del territorio che vada oltre le singole municipalità e sappia traguardare verso una sana contaminazione culturale tra i territori salvaguardando le proprie peculia­rità e mettendole in relazione con gli altri.
  • Il “ricco” e variegato mondo delle associazioni culturali deve trovare nella nostra Amministrazione interlocutori sensibili e attenti.
  • Le già eccellenti Istituzioni culturali presenti in Brianza devono trovare riscontro in una rete territoriale di sistema per favorire di interventi di grande qualità nel mondo della arti e dei saperi, in cui anche la nostra città ne trarrà naturale beneficio.
  • Promuovere interventi culturali per colmare quel vuoto di non conoscenza dell’altro che crea diffidenza, paura, indifferenza. La cultura della solida­rietà deve nascere dalla conoscenza che diventa vicinanza e prossimità.
  • La scuola è al centro dello sviluppo formativo ed educativo dei cittadini di domani; per questo il Partito Democratico ritiene cruciale, strategico e lungimirante investire in questo settore.

Politiche giovanili

Non è semplice individuare un insieme di linee guida generali circa l’ide­azione, l’elaborazione e l’implementazione di politiche giovanili a livello co­munale. Tre sono le ragioni di ciò:
Innanzitutto, le possibilità che ha un’Am­ministrazione comunale di incidere sulle dimensioni in cui maggiormente si sviluppa la vita di un ragazzo (scuola, università o lavoro) è molto ridotto.
Secondariamente, molti giovani trascorrono diverso tempo in un comune (spesso anche in una provincia) diverso da quello di residenza. Di conse­guenza, essi beneficiano o subiscono poco l’azione di chi governa il paese in cui abitano.
Infine, è necessario evidenziare come esistano politiche che nessun Amministratore ascriverebbe alla categoria delle politiche giovanili il cui impatto sulle nuove generazioni è comunque significativamente rilevan­te (come, per esempio, la riqualificazione dei quartieri periferici).

Le politiche per le nuove generazioni di un’amministrazione comunale, soprattutto in contesti di piccole o medie dimensioni, devono quindi con­centrarsi su due aspetti: supporto logistico e sostegno delle fragilità.
È ne­cessario conoscere i giovani del proprio territorio e comprenderne i bisogni, ossia capire a quali servizi e/o infrastrutture non riescono ad accedere e come è possibile intervenire in tal senso. Alcune parole chiave: aule studio e bi­blioteche, housing giovanile e housing sociale, supporto economico all’asso­ciazionismo e al volontariato, partecipazione giovanile (consiglio comunale dei giovani e consiglio comunale dei ragazzi), infrastrutture sportive e centri polifunzionali, mobilità dolce e sostenibile.

Accanto a ciò, è necessario, soprattutto in un periodo complicato come quello che stiamo attraversando, sviluppare politiche di sostegno alle si­tuazioni di fragilità giovanile: educativa di strada, contrasto non repressivo alla tossicodipendenza, implementazione di moderni centri di aggregazione giovanile e attivazione di sportelli psicologici gratuiti o convenzionati, natu­ralmente in collaborazione, se possibile, con l’ente provinciale e/o regionale.

Sport

Capire bisogni e pregi delle società sportive del territorio (specie quelle dello sport di base) è fondamentale, cogliendone la natura specifica e le pe­culiarità molto diverse da quelle delle associazioni culturali o di stampo so­ciale. Lavorare bene con le società sportive significa lavorare indirettamente con e per centinaia di bambini, ragazzi e famiglie.

Una buona pratica, fortunatamente già attiva quasi ovunque, è quella di creare un organismo che coinvolga tutte le società sportive (“tavolo dello sport”) per avere un rapporto diretto amministrazione-associazioni e magari organizzare eventi/progetti comuni.

Sicurezza urbana e legalità

La sicurezza dei cittadini, a partire dalla prevenzione, costituisce un punto qualificante del nostro programma.

È necessario garantire un monitoraggio costante delle criticità sul territo­rio raccogliendo le segnalazioni e coordinando gli interventi; a questo scopo potrebbe essere creato un gruppo di lavoro trasversale rispetto a tutti i set­tori dell’Amministrazione comunale, con il coinvolgimento attivo della Polizia Locale, soprattutto per quanto riguarda il controllo del territorio e il pronto intervento rispetto a situazioni di degrado, compresa la pulizia e il controllo delle aree verdi pubbliche.

A questo proposito occorre elaborare un progetto di rafforzamento della Polizia Locale sul territorio, in maniera che ne sia garantita una costante pre­senza fisica e digitale, con particolare riferimento al vigile di quartiere e alla videosorveglianza avanzata, che permetta di monitorare e di rendere acces­sibili alle Forze dell’Ordine i diversi punti del territorio.

Per rafforzare i presidi sociali, culturali e commerciali, occorre migliorare l’illuminazione pubblica, ampliare l’attività culturale e gli eventi nei luoghi pubblici, anche attraverso azioni di riqualificazione urbana e riutilizzo di spa­zi urbani degradati o abbandonati.

Particolare attenzione deve essere data alla diffusione della cultura della legalità e alla sensibilizzazione dei cittadini sui rischi legati alla criminalità organizzata e al fenomeno della corruzione, proponendo strategie di inter­vento e sostenendo le organizzazioni rappresentative dell’antimafia sociale. A questo scopo potrebbe essere utile costituire un Comitato per la Legalità, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni locali e attività economiche e commerciali, che operi in stretta collaborazione con il Sindaco e il Segretario Comunale (quest’ultimo in quanto responsabile del Piano della Trasparenza e Prevenzione dalla Corruzione -PTPC).

Scuola

In questo ultimo anno caratterizzato dalla crisi pandemica, è stato neces­sario – e continuerà ad esserlo in futuro – ripensare alla scuola soprattutto in termini di rimodulazione degli spazi e di nuove soluzioni per garanti­re a tutti gli alunni l’accesso alle tecnologie basilari per la didattica a di­stanza e i nuovi metodi di insegnamento. Questi cambiamenti forzati hanno però tracciato il sentiero verso una collaborazione sempre più stretta tra le Amministrazioni Locali e la Dirigenza Scolastica, che passa necessariamente dalla collaborazione reciproca nell’ottica di evitare la dispersione scolastica e caldeggiare viceversa l’inclusione e la frequenza.

Nelle realtà locali è possibile tradurre in azioni concrete l’investimento sulla scuola in particolare attraverso una stesura condivisa del Piano per il Diritto allo Studio che sia in grado contenere al suo interno una progettazio­ne mirata all’ampliamento dell’offerta formativa e alla promozione di argo­menti fondamentali per gli studenti come il contrasto all’emarginazione, il rispetto dell’ambiente, la tutela dei più fragili, l’educazione alla cittadinanza attiva.
Questi argomenti dovranno essere trattati di concerto con il corpo do­cente e il coinvolgimento di esperti dei vari settori affinché contribuiscano all’approfondimento delle tematiche specifiche e siano di supporto alla strut­tura scolastica.

Particolare attenzione è da dedicare al tema del sostegno alla disabilità all’interno della scuola, con lo scopo di rendere gli interventi di assistenza educativa scolastica sostenuti economicamente dal Comune il più aderenti possibile ad ogni situazione, nel rispetto dei differenti ruoli dell’educatore e dell’insegnante di sostegno, e condivisi con gli uffici comunali competenti e con le famiglie in un’ottica di leale collaborazione nell’esclusivo interesse dell’alunno.

Sanità, sociale e sociosanitario

Il PD si impegna per attuare dal basso un vero coordinamento dei servi­zi sanitari del nostro territorio. In questo senso, siamo disponibili a lavorare sempre in un’ottica di territorio che guardi all’esigenza complessiva e non a quello del singolo comune, perché abbiamo come obiettivo quello di offrire in ogni comune lo stesso livello di servizi.

Il PD per questo ritiene che:

  • La Legge 23 o Riforma Maroni sia sbagliata perché incentra i servizi su­gli ospedali laddove invece serve una sanità di territorio con luoghi di cura diffusi e medici di base coinvolti e valorizzati.
  • Avere in tutta laBrianza un’unica ASST è una opportunità ma non basta; la precedente divisione in ASST era sbagliata, ma il tema è soprattutto quello degli investimenti e della costruzione di una sanità di territorio che avvi­cini i servizi, e che avvenga attraverso una visione di sistema del territorio e non tanti accordi singoli; l’IRCSS al San Gerardo è un’opportunità per il territorio, ma non deve essere a scapito della sanità di territorio, che è l’assoluta priorità.
  • L’ospedale di Desio è una grande emergenza provinciale: in tutti i comuni, in particolare in quelli dell’ovest Brianza, il PD è impegnato a chiedere alla Regione di fornire all’ospedale punto di riferimento per oltre 400.000 abitanti i mezzi economici e il personale per fornire un livello di cure adeguato.
  • Riteniamo che i presidi ospedalieri nella nostra Provincia debbano esse­re organizzati secondo criterio, in modo da evitare doppioni, sprechi, carenze e insufficienze; per questo lavorare sulla specializzazione e sulla vocazione dei singoli ospedali da un lato, sulla costruzione di una vera sanità di territorio dall’altro è il nostro obiettivo. 
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