I Consiglieri del Partito Democratico, Cristina Ursino e Domenico Di Lucca, hanno sollevate numerose critiche: “Siamo chiamati ad adottare il nuovo Piano di Governo del Territorio, un documento che dovrebbe tracciare una visione chiara e ambiziosa per il futuro di Limbiate, garantendo uno sviluppo sostenibile, inclusivo e rispettoso del nostro patrimonio. Purtroppo, dall’analisi del testo emergono contraddizioni e carenze che evidenziano la mancanza di regia e di strategia”. Da parte dei consiglieri PD si evidenziano diverse criticità.
Il piano ripropone modelli ormai superati, privi di una reale idea di trasformazione urbana. Manca una visione incisiva per il centro storico, per le aree dismesse e, in generale, per la rigenerazione urbana che possa valorizzare il territorio senza consumarne ulteriormente le risorse.
C'è una forte discrepanza tra le disposizioni regionali e quelle provinciali.
Mentre la Regione prevede la continuità delle aree edificabili non realizzate, la Provincia insiste sul principio del "consumo di suolo pari a zero", in netto contrasto con alcune scelte del piano, come la prevista pianificazione ad ovest del Garbogera, nonostante indicazioni preesistenti che , oramai da tanto tempo, la fragilità idrogeologica del territorio.
Negli ultimi vent’anni di assessorato Mestrone, la gestione del territorio è stata affidata a strumenti e varianti, senza che emergesse una visione chiara o un progetto di città definito. È inaccettabile per un assessorato che ha gestito la questione PGT per 20 anni.
In tema di Housing Sociale il piano promette una maggiore attenzione all’housing sociale, ma le esperienze passate ci insegnano che non basta solo prevedere quote o meccanismi regolatori, andando oltre il semplice inserimento di abitazioni sovvenzionate, evitando la creazione di ghetti e promuovendo soluzioni abitative distribuite, che favoriscano l’integrazione sociale e il benessere collettivo.
Per concludere il Piano di Governo del Territorio non è soltanto un documento tecnico, ma dovrebbe essere la manifestazione di una visione politica che, negli ultimi vent’anni, si è dimostrata miope. Le scelte attuali testimoniano un fallimento nel coniugare interesse pubblico e privato, lasciando il territorio in balia di modelli che rischiano di compromettere la qualità urbana e la coesione sociale.
Come opposizione promettiamo di continuare a lottare per una Limbiate che sappia rigenerarsi, che abbracci l’innovazione e che metta al centro i cittadini e la comunità.