Quando qualche mese fa questo Consiglio ha approvato l’adozione del PGT, l’Assessore Mestrone ci diceva che quella seduta rappresentava “il momento più importante”, perché mostrava l’idea di città che l’Amministrazione voleva proporre ai cittadini.
Bene, oggi, con l’approvazione, possiamo finalmente giudicare quella “idea di città” cosè realmente.
E la verità è che quell’idea si è sgonfiata: dubitiamo che possa diventare un progetto coerente, che non possa rispondere alle esigenze della comunità, perchè non ha corretto le criticità che allora avevamo evidenziato.
Sul consumo di suolo, l’Assessore ironizzò sulle nostre preoccupazioni parlando di “cementificazione due punto zero”. Dichiarò che tutto era “nei limiti di legge” e che quindi non si poteva parlare di eccessi.
Ma noi non misuriamo il futuro della città in metri quadrati o in parametri regionali.
Il vero tema non è “quanto si può costruire per legge”, ma quanto è giusto costruire per il bene della città.
Questo PGT non segna una svolta verso la rigenerazione, ma mantiene la stessa logica estensiva del passato mascherata sotto la voce “razionalizzazione”.
E le osservazioni dei cittadini – che chiedevano più verde, più servizi, più attenzione alla qualità ambientale – sono state in gran parte ignorate.
Sull’housing sociale, ci è stato detto che il piano precedente era stato “un fallimento”, e l’Assessore arrivò a usare paragoni francamente fuori luogo, addirittura affermandoche chi parlava di inclusione era come “Schettino che parla di sicurezza”.
Bene, nessuno ha risolto il problema della casa, e il nuovo PGT non prevede strumenti per farlo.
Quindi, chi è davvero come “Schettino”? Chi ha provato a costruire una politica abitativa, o chi ha deciso di cancellarla del tutto?
Oggi, però, la realtà è che il nuovo PGT non offre alcuna alternativa: non c’è una visione sulla casa, non ci sono strumenti per le famiglie in difficoltà, per i giovani, per gli anziani, per le persone fragili.
Si è cancellato il tema invece di affrontarlo. È un arretramento, non un passo avanti.
Sul centro storico, si parlava di “una scommessa”, di incentivi e di interventi pubblici.
Nel documento approvato non c'è traccia né delle risorse né dei tempi né le priorità definite.
La città storica resta un elenco di buone intenzioni, senza un piano operativo vero.
E questo, purtroppo, è un copione che si ripete da decenni.
E poi c’è il nodo che lega tutto: la finanza urbanistica. All’adozione ci veniva spiegato che, con il vecchio piano, gli oneri erano calati da 2,8 milioni a 600 mila euro l’anno, e che questo dimostrava il fallimento del PGT precedente.
Ma un’Amministrazione non può misurare la bontà di un piano urbanistico dal gettito che produce.
Se la pianificazione serve solo a finanziare il bilancio, allora non è più governo del territorio: è gestione di cassa.
E il territorio, quando si riduce a voce di bilancio, perde la sua identità, il suo valore, la sua funzione pubblica.
Questo PGT non è un piano per la città, è un piano di rendita.
Non c’è una visione ambientale, non c’è una strategia sociale, non c’è partecipazione reale.
C’è solo l’illusione che costruire di più porti sviluppo.
Ma sappiamo tutti che lo sviluppo vero oggi si misura nella qualità dello spazio pubblico, nella sicurezza, nei servizi, nella sostenibilità, non nei metri cubi.
Pertanto la nostra piena contrarietà all'approvazione definitiva della variante al Piano di Governo del Tettitorio proposta dalla maggioranza di desta non è un sempice pregiudizio, ma per coerenza: perché tutto questo piano non costruisce il futuro.
Perché crediamo che Limbiate meriti un progetto di città capace di guardare avanti, di rigenerarsi, di pensare alle persone, che punti sulla sostenibilità, sulla qualità della vita, prima che ai quanti soldi si incassano sull'urbanizzazionbe e sulla quantità del cemento.
COMUNICATO STAMPA DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE M5S-PD-LS.
Nell’ultimo Consiglio comunale del 15 ottobre, la maggioranza di centro destra, ha approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), lo strumento di pianificazione urbanistica adottato dai Comuni lombardi che tocca anche gli aspetti ambientali, sociali ed economici.
Come gruppi di opposizione abbiamo deciso di non partecipare alla discussione ed alla votazione per una serie di motivi, che abbiamo esposto in Consiglio comunale prima di abbandonare i lavori.
🟠 Per il Movimento 5 Stelle è stata chiara la volontà dell'Amministrazione Romeo di ridurre al minimo il clima partecipativo. Non c'è stato nessun coinvolgimento dei cittadini, a differenza di altri comuni dove sono state fatte delle assemblee pubbliche, benché la normativa regionale parli di partecipazione “in tutte le forme possibili” oltre a quelle previste.
Ulteriore criticità esposta è stata l’organizzazione lampo di un iter che ha visto il deposito dei documenti (1500 pagine circa), la convocazione della commissione territorio e del consiglio comunale nel giro di undici giorni, rendendo impossibile un’accurata analisi del materiale su un tema così importante, che riguarda il futuro della città.
In ultimo, ma non per importanza, le osservazioni presentate che prevedevano il potenziamento del trasporto pubblico locale e un piano di localizzazione degli impianti di telefonia, non sarebbero state accolte perché ritenute non oggetto di pianificazione, contrariamente anche questo alla normativa regionale che, testualmente cita: "Il governo del territorio si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati, coerenti e differenziati”. E su questo punto, ci riserviamo di segnalare agli enti superiori (ARPA, ATS e Regione Lombardia) il non aver affrontato queste tematiche.
Si trattava di un libro già scritto che l’assenza totale di interventi, a conferma o diniego delle proposte avanzate dall’Amministrazione da parte della maggioranza, ha fatto palesemente emergere durante la seduta consiliare.
🔵 Secondo Limbiate Solidale era doveroso dare un segnale di forte dissenso all’assessore, all’Amministrazione, e alla maggioranza perché a tutte le proposte avanzate dalla VAS in poi, passando per tutti i canali istituzionali, non è mai stata data risposta.
Le nostre osservazioni non sono state mai considerate come contributo propositivo eppure, riteniamo che siano proposte di senso e di visione, per una città futura che guarda alle problematicità che stanno emergendo, e alla trasformazione socio culturale che sta avvenendo.
Una visione che questo PGT non ha e che riteniamo sia “elementare”, impegnato sostanzialmente a liberare aree edificabili, e che sul resto risulta molto superficiale ma intriso di titoli: centro storico, viabilità, aree agricole strategiche, Mombello, città satellite. Non si affrontano problemi climatici, di tutela del territorio, o della questione delle antenne; temi posti in contraddittorio e mai accettati. Ci sono poi i due punti, forse i più importanti: il consumo di suolo e l’housing sociale, rispetto ai quali questo PGT propone una concezione superata rispetto alle politiche di edilizia sociale.
Il messaggio che abbiamo voluto dare all’Amministrazione Comunale e alla maggioranza è che una scelta così forte, come quella di abbandonare l’aula, è dovuta anche ad atteggiamenti reiterati di arroganza e maleducazione, anche politica, da parte di qualche esponente della destra limbiatese. Tutto quello che abbiamo prodotto, è frutto di una lettura degli atti del PGT e di una seria attenzione e responsabilità politica, rispetto a quanto abbiamo proposto, con le nostre dovute contrarietà e criticità.
🔴 Il Partito Democratico ritiene che questo PGT è povero, di contenuti e di idee.
La tanto sbandierata riduzione di volumetria rispetto al PGT precedente, non è frutto della volontà dell'Amministrazione (se non per qualche centinaio di metri cubi), ma degli obblighi dati delle prescrizioni provinciali e regionali.
Si torna al passato, passando la palla agli operatori che crediamo proporranno nuovamente le formule dei piani integrati tanto care a questa Amministrazione.
L'assessore sbandiera che il PGT precedente non ha prodotto housing sociale a causa della formula precedentemente prevista (dimenticando però che lui, da amministratore, avrebbe dovuto dare attuazione al piano), ma la nuova riteniamo lo affossi completamente, affidandosi alla decisione degli operatori di richiedere volumetria aggiuntiva. Niente sui giovani, perennemente dimenticati. Niente sulla partecipazione e sulla condivisione con la città.
➡️ Questo è il PGT della maggioranza o meglio della Giunta: c'è stato solo un timido intervento durante l'esposizione delle osservazioni, poi una sequenza di alzata di mani. Ci chiediamo quanti, tra i consiglieri di maggioranza (inclusi i membri della commissione territorio), conoscano davvero i contenuti del Piano.
Questa Giunta ha governato Limbiate per 20 degli ultimi 25 anni e la situazione economica della città non è mai cambiata rimanendo relegati all'ultimo posto nella provincia di Monza e Brianza.
LA LORO CAPACITÀ DI PROGRAMMAZIONE DEL FUTURO DEL PAESE È RIASSUNTA IN QUESTA CONDIZIONE.
Movimento 5 Stelle
Partito Democratico
Limbiate Solidale